_Via libera alle investigazioni nel rapporto di lavoro…quasi sempre!

Via libera alle investigazioni nel rapporto di lavoro…quasi sempre!
Di Olimpio Stucchi e Silvia Fumagalli


Con una recente sentenza (n. 15094 dell’11 giugno 2018), la Suprema Corte torna a pronunciarsi sulla utilizzabilità e legittimità delle indagini svolte da investigatori privati su incarico del datore di lavoro per controllare il proprio dipendente, convalidando l’orientamento, ormai maggioritario, della giurisprudenza di legittimità.

Nella citata sentenza, la Suprema Corte conferma così che il controllo del dipendente effettuato tramite agenzie investigative private è legittimo e le relative investigazioni possono essere utilizzate, quando il controllo è volto a verificare il compimento di atti illeciti del lavoratore in occasione della prestazione lavorativa che non siano riconducibili al mero inadempimento della prestazione (in termini anche Corte di Cassazione del 4 aprile 2018 n. 8373), ovvero per effettuare verifiche sull’attività extralavorativa (ad esempio per accertare lo svolgimento di attività in concorrenza, in termini Corte di Cassazione del 10 febbraio 2017 n. 3630) o sull’utilizzo improprio di permessi concessi a dipendenti in base a norme di legge (in termini Corte di Cassazione sentenza 6893 del 20 marzo 2018).

Al contempo, i giudici supremi ribadiscono che il datore di lavoro non può, invece, avvalersi della collaborazione di agenzie investigative, sebbene tale collaborazione non sia vietata dalle norme di legge (artt. 2 e 3 dello Statuto dei Lavoratori), per verificare ed accertare l’adempimento o l’inadempimento dell’obbligazione contrattuale da parte del lavoratore, in quanto anche l’inadempimento è riconducibile all’attività lavorativa in senso stretto.

In altri termini, per la Cassazione le investigazioni degli agenti privati sono legittime ed utilizzabili se non sono volte a controllare l’attività lavorativa del dipendente in senso stretto, controllo che è rimesso e riservato al datore di lavoro e ai suoi collaboratori. Ciò anche quando l’attività lavorativa è eseguita fuori dai locali aziendali.

In conclusione, occorre valutare attentamente l’incarico da conferire agli investigatori privati, al fine di non rendere inutili ed inutilizzabili gli esiti delle indagini dagli stessi svolte.